16 gennaio 2018 - 17:02

Ingegnere perse la figlia piccola: da allora è il «fotografo dei neonati»

Mauro Aluffi: «La scomparsa di Giorgia mi ha spinto a immortalare i bimbi nei primi 10-15 giorni di vita». Realizza scatti artistici, i committenti sono i genitori. Un servizio può costare come quello di un matrimonio, anche 1500 euro

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Ogni scatto mancato è un rammarico. Per tutti i fotografi è così. Quello di Mauro Aluffi, 39 anni di Mondovì, è legato al ritratto mai fatto della piccola Giorgia. La figlia portata via da un male incurabile nel 2013. Dramma immenso per un papà che di lavoro è «fotografo di neonati»: l’ultima tendenza del mondo dei ritratti delle famiglie. «Ho iniziato nel 2010 sulle orme di Anne Geddes: sono stato uno dei primi in Italia — dice Aluffi che ha uno studio anche a Torino —. Con la scomparsa di mia figlia, ho deciso che sarebbe diventata la mia professione. E ho lasciato il posto fisso di ingegnere».

«Frog pose»

Il tempismo è tutto per un fotografo dei neonati. «Perché questi servizi si fanno nei primi 10-15 giorni di vita. E i genitori devono organizzarsi per tempo perché tra la pesata e la settimana di ripresa dopo il parto cesareo, il tempo è ristretto», dice Aluffi. Fotografo, ma non solo. «Anche psicologo» perché non è facile fare un ritratto di un bimbo in una «frog pose» (la posa della rana), in «tushy up» (con il «culetto all’insù») o con i piedi in avanti di una «taco pose».

Tre ore di scatti

Richiede esperienza per far addormentare il bambino senza che sia stressato, con le manine aperte e le sopracciglia distese, accovacciato sui cuscini e scegliendo il giusto vestitino. «Ma — aggiunge Aluffi — devo anche tranquillizzare le normali ansie dei genitori che, soprattutto quelli alla prima esperienza, si mettono a correre ogni volta che sentono piangere il figlio». Un servizio può costare come quello di un matrimonio. Intorno ai 1500 euro. Sono necessarie 3 ore di scatti. E altre tre ore di post-produzione. Fondamentale. Perché per ritrarre un neonato dormiente in una posizione bisogna fare anche più scatti da unire insieme con Photoshop. Il risultato fa impazzire mamme e papà. Target medio alto. Se non altissimo. Aluffi è il fotografo dei bambini dei calciatori come Bonucci e Padoin. «Ogni volta che faccio un ritratto è estenuante. Ci volgono attenzioni su tutto. In primis la pulizia», confida il fotografo. «Fermo i momenti che i bambini potranno vedere tra 30 anni. E sazio la vanità dei genitori». Infatti, il pacchetto più richiesto è quello delle foto digitali. Non da stampare, ma da caricare su Facebook.

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